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Allergologia
Le malattie allergiche sono in aumento nelle persone e nei nostri animali. Le forme meglio conosciute, in particolare nel cane, sono la dermatite atopica, l’ipersensibilità al morso delle pulci e le reazioni avverse a cibo.
Presso lo Studio Dermatologico Veterinario si eseguono le indagini diagnostiche e i test allergologici necessari a confermare la presenza di una malattia allergica e a formulare una terapia desensibilizzante (immunoterapia allergene-specifica).
Dermatite atopica canina e sindrome atopica felina
La dermatite atopica canina e la sindrome atopica felina sono i termini usati in medicina veterinaria per definire l’allergia nei confronti di sostanze ambientali inalate o che penetrano per via percutanea. Queste sostanze, chiamate allergeni, sono rappresentate da pollini di erbe o di alberi, polvere di casa, acari microscopici, muffe o forfora animale e umana. Una volta penetrati nella pelle di un cane o di un gatto allergico gli allergeni vengono catturati da anticorpi (IgE allergene-specifiche) e scatenano una reazione infiammatoria caratterizzata da eritema e forte prurito.
Reazioni avverse a cibo
I cani e i gatti come le persone possono sviluppare intolleranze e allergie a componenti della dieta e le manifestazioni cliniche possono essere del tutto sovrapponibili a quelle della dermatite atopica.
Purtroppo non esiste al momento nessun esame del sangue che ci permetta di diagnosticare con sufficiente attendibilità l’allergia alimentare. Al momento la diagnosi si ottiene alimentando il cane o il gatto per un periodo di 6-8 settimane un cibo selezionato (idolizzato proteico o monoproteico) e osservando se durante la prova il prurito scompare. Se questo avviene, per determinare con certezza a quali degli alimenti l’animale è allergico, si deve reintrodurre la dieta abituale e osservare la ricomparsa del prurito.
Domande frequenti
La diagnosi di una dermatite allergica si basa sull’anamnesi, sul corretto riconoscimento dei segni clinici e sull’esclusione di altre malattie che causano prurito.
Il primo passo è quindi una visita clinica accurata che includa gli esami necessari ad escludere altre diagnosi differenziali, in particolare ectoparassiti.
Come le persone, anche gli animali possono sviluppare reazioni allergiche o d’intolleranza verso uno o più componenti della loro alimentazione. La causa più comune dell’allergia alimentare è rappresentata dall’ingestione di proteine animali (bovino, pollo, pesce, latte, uova) o proteine vegetali (soia, frumento, mais).
Gli allergeni ambientali inducono la produzione di anticorpi (IgE allergene specifiche) nei cani e nei gatti allergici. Una volta identificati con l’esame sierologico gli allergeni ambientali verso cui l’animale reagisce in modo eccessivo è possibile preparare un “vaccino” (immunoterapia allergene-specifica) per ridurre l’ipersensibilità del paziente (iposensibilizzazione).
È importante ricordare che l’esame sierologico non dovrebbe essere eseguito se il cane sta facendo o ha fatto recentemente terapie con cortisonici, antistaminici o ciclosporina.
La risposta è individuale, la maggior parte dei soggetti mostra un miglioramento dopo 3-6 mesi dall’inizio del trattamento. Se si osserva il miglioramento clinico (riduzione del prurito e di farmaci per controllarlo) conviene proseguire con il mantenimento per un periodo di due-tre anni. In una buona parte dei soggetti dopo questo periodo è possibile sospendere l’iposensibilizzazione e non sono più necessarie terapie.